marta ciriani
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Shelf life: gli imballaggi innovativi per aumentare e migliorare la vita degli alimenti sugli scaffali

15/04/2019

Quali sono le funzioni dell'imballaggio degli alimenti e quali sono le tecnologie del futuro che i tecnici stanno sviluppando per proteggere i nostri prodotti?

Shelf- life letteralmente "vita da scaffale” sta ad indicare la durabilità di un alimento, la sua vita commerciale o tempo massimo di vendita. È il periodo entro il quale l'alimento è definito privo di rischi per la salute del consumatore.

Gli imballaggi alimentari proteggono l’alimento dall’ambiente esterno, mantenendo le proprietà igieniche e organolettiche (odore, colore, sapore, consistenza) e hanno la funzione di contenere il prodotto , conservarlo per tutta la durata commerciale o comunque fino al consumo e proteggere il prodotto da fonti di contaminazioni esterne, informare il consumatore circa le proprietà e le caratteristiche che possiede.

I materiali che possono essere utilizzati devono rispondere alla normativa sui materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA) ovvero il Reg. 1935/2004. Sul mercato troviamo dei packaging innovativi che, oltre a garantire i requisiti per la sicurezza espressi nel suddetto regolamento, consentono di aumentare la shelf- life con l’obiettivo di utilizzare sempre meno sostanze come i conservanti che garantiscono una durabilità maggiore al prodotto e garantendo minori sprechi. Ad esempio con l’utilizzo di materiali con caratteristiche antimicrobiche. Come?

  • Incorporando agenti antimicrobici in una matrice polimerica
  • Utilizzando atmosfere modificate
  • Tramite irraggiamento superficiale con conseguente produzione di specie ossidanti reattive.

Ma non solo: il tema della sostenibilità ambientale sta diventando molto importante e si stanno sempre più sviluppando imballaggi che, oltre ad essere in grado di aumentare la shelf life, siano pure sostenibili. Sono polimeri biodegradabili estratti dalle biomasse, di origine microbica o di origine animale o anche polimeri sintetici quali l’acido polilattico (PLA) o prodotti da microrganismi come i poliidrossialcanoati (PHA o derivati) con elevate proprietà di barriera e ottime anche per il confezionamento in atmosfera modificata. Inoltre additivando agenti antimicrobici in queste matrici polimeriche biodegradabili si ottengono degli ottimi risultati riguardo la shelf life.

Ad esempio alcuni studi riguardano imballaggi in materiale biodegradabile ad alta barriera con l’utilizzo di nanocomposti, ovvero additivando particelle di dimensioni nanomeriche alla matrice polimerica di partenza. Questi nanocomposti non solo consentono di ottenere materiali con elevate proprietà barriera e quindi maggiore shelf life, ma anche con proprietà termiche e meccaniche, trasparenza, riciclabilità ecc.

 

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